venerdì 12 giugno 2020

#STEP 25- SINTESI FINALE

Ed ecco che arrivata alla conclusione del corso, mi ritrovo a scrivere uno degli ultimi post del mio blog dedicato all’INNOVAZIONE. Ho cercato di realizzare un quadro di riferimento da cui trarre importanti spunti e indicazioni per analizzare come la società passata, presente e futura, si sia comportata nei confronti dell’innovazione applicata in qualsiasi campo.

Ponendo uno sguardo al passato, possiamo notare come l’approccio all’innovazione sia stato variegato e repleto di sfaccettature poliedriche.
Di pari passo allo sviluppo della società , si è evoluta anche la concezione che essa ha avuto nei riguardi dell'innovazione in funzione dei benefici che essa poteva produrre: siamo nel 3000 a.C. circa quando, la mitologia orientale, attribuisce i progressi in campo agricolo e le innovazioni “tecnologiche” dell’epoca ai grandi Imperatori, considerando ciò un punto di grande vantaggio per l’eventuale evoluzione economica e sociale; all’incirca analoga è la visione europea futurista ,che fanno dell’innovazione il loro vessillo,ma che si trova completamente in contrasto con la visione pessimistica e quasi tragica dell’Italia dell’800 con Leopardi.

Focalizzandoci sul futuro, ma rimanendo sulla scia negativa nei riguardi dell’innovazione, potremmo disaminare il vaglio ,di stampo prettamente realistico, dell’economista Joseph Stiglitz, che porta alla luce i limiti dell’innovazione, in primo luogo, in campo informatico; ciò si trova totalmente  in antitesi, con il pensiero visionario e quasi utopico, dell’architetto eco-chimerico più innovativo dei nostri tempi, Vincent Callabaut.
D’altro canto, delineando con accuratezza i tempi in cui viviamo, possiamo scorgere, i tratti dell’innovazione forieri di benefici e soprattutto dediti alla salvaguardia del nostro pianeta, e della specie umana ,che hanno l’obiettivo di abbattere i limiti dell’uomo partendo dal area aereospaziale, economica-strategica, etica e non  solo…

Vorrei concludere il tutto con una citazione ,del bibliografo inglese, William Pollard, che ritengo possa essere adatta per poter esprimere al meglio l’essenza che ,io personalmente, ho voluto attribuire al blog:


“L'apprendimento e l'innovazione vanno mano 

nella mano. L'arroganza del successo è di 

pensare che ciò che hai fatto ieri sarà sufficiente 

per domani.”



sabato 30 maggio 2020

#STEP 22- INNOVAZIONE IN UNA SERIE TV

E' ambientato nel 2033, in un futuro in cui gli esseri umani sono in grado di "caricare" la propria coscienza, al momento della morte del proprio corpo, in un aldilà digitale, un ambiente più o meno ideale a seconda del prezzo pagato per ottenerlo. Quando Emilio va incontro a morte prematura per un incidente stradale dalle dinamiche oscure provocato apparentemente dalla sua auto a guida autonoma, viene accolto nella sua versione del paradiso, nota come "Lake View", da Aura, un'assistente umana incaricata di affiancare le fase iniziali di adeguamento e apprendimento al nuovo piano di esistenza. La serie segue i due mentre Emilio si abitua alla vita lontano dai suoi cari e Aura fatica a rimanere a galla economicamente e a lavorare insieme a Emilio nel mondo virtuale, come suo angelo ovvero aiutante, mentre il mistero sulla morte di quest'ultimo si dipana.

PRIMO EPISODIO

Il programmatore Emilio, subisce un incidente automobilistico, nonostante la collaudata tecnologia di guida autonoma del veicolo. Si risveglia in ospedale dove, a detta della sua fidanzata Lidia, le sue condizioni stanno peggiorando velocemente. Piuttosto che morire e scomparire per sempre, Lidia gli consiglia di farsi "caricare" preventivamente a Lakeview, Intanto incontra Aura, l'impiegata che gestisce il suo profilo. Aura scopre dei file di memoria di Emilio danneggiati e li porta a casa per studiarli meglio.

Nel frattempo Emilio conosce Luca, un veterano di guerra, Roco, un bambino precipitato nel Grand Canyon e Davide, un magnate della finanza. Quest'ultimo intuisce che Emidio in realtà sia stato ucciso: infatti lui e il suo amico Giacomo stavano progettando un software concorrente al paradiso di "Lakeview". 
Nathan e Lidia si preparano per il funerale. La polizia è sempre più convinta dell'assassinio di Emilio e crede sia implicata anche Lidia, mentre Aura è sempre più coinvolta emotivamente nella storia di Emilio e decide di assistere al funerale. 

SECONDO EPISODIO
Aura mostra a Emidio i piani bassi di Lakeview, un sotterraneo chiamato Due Giga, dedicato a chi non ha i mezzi economici per pagarsi l'abbonamento. Queste persone hanno quindi a disposizione solo 2Gb di dati al mese: chi li consuma viene congelato fino al mese successivo. Questa visita turistica è dovuta al fatto che Aura tenta di far ricordare a Emilio il programma che stava sviluppando con Giacomo, che riguardava proprio un sistema di caricamento nel paradiso per i meno abbienti. 

Nel frattempo Rocco è stanco di essere un bambino: i suoi amici sono cresciuti, suo fratello più piccolo ora ha la ragazza. Decide di andare al mercato nero, accompagnato da Emilio e Luca, dove aggiornare il proprio codice per diventare un adolescente.
Aura rivela al padre di essere interessata a Emilio, al quale si avvicina sempre di più.

Il giorno dopo qualcuno tenta di sabotare i server della del paradiso virtuale con una piccola bomba, ma nonostante qualche intoppo, il sistema regge bene. Nora scopre l'ID di un suo collega che ha accesso ai dati di Emilio e che, probabilmente, è il responsabile dei file di memoria danneggiati.

TERZO EPISODIO
Lucia, il capo di Aura, scopre la relazione amorosa con Emilio e la sospende a tempo indeterminato. Prende poi l'avatar di Aura per dissuadere Emilio dal proseguire in questa direzione. Questi decide allora di provare altri paradisi, anche per svincolarsi dal controllo di Lidia nonché per trovarne uno più economico e adatto alle sue finanze, quindi si fa aiutare da sua madre.
Aura, venuta a sapere che Emilio si è sloggato da Lakeview, raggiunge Lidia pensando sia opera sua. Anche Lidia è all'oscuro di tutto.
Emilio tenta di rompere con Lidia, ma scopre che lei in qualche modo ha a che fare con la sua morte. Vorrebbe lasciarla, ma Lidia gli spiega che solo in questo modo lei potrà prendersi cura di lui e difenderlo. Lakeview deve avviare un importante aggiornamento del programma, chiamato Scirocco 8.9. e viene deciso di eseguirlo dopo un grande festa, celebrata sia negli uffici che a Lakeview. Al termine della festa tutti gli ospiti vengono forzatamente addormentati, per poter eseguire l'aggiornamento in tutta sicurezza. Aura crede che se Emilio rimanesse sveglio, potrebbe recuperare i file di memoria danneggiati.

Emilio si risveglia dall'aggiornamento e rivive i ricordi danneggiati, venendo a scoprire di esser stato lui a tradire Giacomo, vendendo il programma al quale stavano lavorando, al padre di Lidia. Sentendosi ora tradito da se stesso, decide definitivamente di abbandonare Lidia e scendere dagli abbonati Due Giga. Mentre parla con Aura, Emilio consuma in un attimo tutti i 2 Giga mensili e viene freezato. Poco dopo giunge nel mondo virtuale anche Lidia, che gli dona 1 Gb per risvegliarlo momentaneamente e gli confida di essersi fatta "caricare" per stargli più vicino.


#STEP 21- INNOVAZIONE SECONDO L'ETICA

«Il digitale ha stimolato un livello di interesse inedito per l’etica ma in un’ottica diversa rispetto al passato. Non è tanto l’interesse ad avere un faro che indichi semplicemente quando non fare una cosa o un’altra, quanto la ricerca di un’etica propositiva e abilitante. Che aiuti cioè a capire cosa si può fare e se è bene farlo. Lo sviluppo tecnologico ha aperto un mare di possibilità davanti a noi, non si tratta più di andare avanti o indietro bensì di capire dove andare. Ed è un cambio radicale perché se c’è maggiore apertura c’è più scelta e quindi più bisogno di etica»

A tratteggiare così il legame sempre più stretto che unisce l’etica e
l’innovazione è Luciano Floridi, professore ordinario di Filosofia
Luciano Floridi
e di Etica dell’Informazione nonché direttore del
Digital Ethics Lab all’Università di Oxford


«Non c’è etica senza innovazione, né innovazione senza etica», ha sintetizzato commentando il Thinker Award nella categoria “Ethics” ricevuto da Ibm per il contributo alla ricerca su questi temi. Ed è sciogliendo i nodi di questo messaggio che le proporzioni della questione si fanno ancor più chiare.

Indubbiamente dare forma e sostanza a un tema così complesso non è semplice. Chiedersi se abbia davvero senso attribuire all'innovazione un carattere di bontà o negatività, come facciamo con l’essere umano, può essere un buon inizio.


 «La tecnologia è sì uno strumento, ma siamo noi a darle un valore. Posso servirmi di un coltello per tagliare il pane o uccidere una persona, ma il coltello per spalmare il burro è diverso dal coltello da combattimento. Ciò significa che la neutralità e la dualità possono essere orientate positivamente fin dal principio — sottolinea Floridi — In questo senso la tecnologia digitale appare molto più orientata a migliorarci la vita che a rovinarcela, nel senso che sostiene ciò che abbiamo già e consente di fare ciò che finora non era possibile».


La distinzione della buona innovazione resta comunque un’opera tutt’altro che semplice. Non esiste uno standard di definizione o qualcosa di simile, ma qualcosa si può fare: «Se vogliamo distinguere un’azienda buona da una cattiva in termini di impatto ambientale misuriamo la sostenibilità. Nel mondo digitale non c’è

ancora un parametro equivalente — rileva Floridi — Tuttavia, possiamo farci le domande giuste per separare good tech e bad tech, chiedendoci se una tecnologia sia innanzitutto socialmente accettabile e poi se sia socialmente preferibile»

L’esperto ci tiene però a uscire fuori dalla mera logica di buoni e cattivi: «C’è anche una questione di raffinazione delle sensibilità. Alcuni comportamenti che fino a qualche decennio fa erano socialmente accettati o comunque tollerati, come buttare un mozzicone di sigaretta in spiaggia, oggi urterebbero quasi tutti. Non è che eravamo cattivi e siamo diventati buoni, siamo semplicemente più sensibili a certi comportamenti.

L’etica può essere un antidoto al digital gap del pianeta. E deve esserlo perché le fratture in termini di innovazioni non sono senza conseguenze. Anche solo ragionando in termini di convenienza la polarizzazione del mondo non conviene a nessuno. Se poi indossiamo gli occhiali dell’etica il quadro si fa ancor più ingiusto: essere nato in un luogo sfortunato non può tagliarmi fuori dal progresso».

Fonti: https://www.repubblica.it/dossier/tecnologia/onlife/2019/09/11/news/luciano_floridi-235773549/
https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2020/03/Luciano-Floridi-Interpretare-il-reale--9d433d24-98b7-4643-af50-e561893f37f4.html
https://www.youtube.com/watch?v=vVp0SHqDEwY

martedì 26 maggio 2020

#STEP 20- INNOVAZIONE NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

Nello "Zibaldone" il progresso e l'innovazione,con lo sviluppo tecnologico e della civiltà, hanno distaccato l’uomo dalla natura, in quanto, questo ha cercato di uscire dall’ignoranza per conoscere sempre di più ed è così che si viene a conoscenza anche della propria misera condizione di infelicità.  
Giacomo Leopardi


Leopardi infatti considera la storia umana non come progresso, ma come una decadenza causata dalla ragione. Quindi a maggior conoscenza corrisponde maggiore infelicità poiché la ragione ha ucciso le illusioni che nell’antichità davano un senso e valore alla vita, ora invece non vi è alcuna possibilità di sfuggire al dolore e alla noia. 


Leopardi afferma infatti che bisogna recuperare lo stato primitivo per poter tornare a contatto con la natura e far tornare le illusioni a proteggere l’uomo dalla verità.


 Giunge alla conclusione che l’infelicità è universale ed accomuna l’uomo, senza limiti di spazio e tempo.  Questo lo porta anche a considerare che l’universo non sia un luogo ospitale per l’uomo, che aspira alla serenità e al governo della ragione, poiché qui predomina il dolore e l’irrazionalità .


Fonti: Libro di testo "il cuore della letteratura" a cura di Carnero e Iannaccone
http://www.leopardi.it/zibaldone8.php

#STEP19- INNOVAZIONE NELL'UTOPIA

La connessione tra architettura innovativa e utopia, nella cultura occidentale, è caratterizzata da fondamenta molto radicate.
Vincent Callabaut
Oggi l'opera visionaria di Vincent Callebaut unisce ricerca formale alla riflessione sui temi dell'ecologia. 
 I concetti espressi, le analisi e le interazioni tra gli elementi, naturali e artificiali, all’interno dei suoi progetti, lo rendono l’architetto eco-utopico più innovativo dei nostri tempi
Hydrogenase, ad esempio, è un progetto dello studio parigino di Callebaut, per la zona meridionale del mare della Cina. Questi complessi che si attestano tra ingegneria e biologia, saranno
Hydrogenase
energeticamente autosufficienti e a zero emissioni di carbonio. Attraverso l’utilizzo dell’Idrogeno, ottenuto dalla fotosintesi di alcune alghe, questi edifici saranno in grado di sollevarsi e spostarsi dalla loro piattaforma Si stima che queste 
fattorie di micro-alghe saranno in grado di produrre oltre 1000 litri di Idrogeno ogni 330 grammi di clorofilla  
 L’edificio si ispira alle tecnologie della biomimetica e vanta un leggerissimo e resistentissimo materiale composito (fibra di vetro e carbonio) che ha lo scopo di ridurre al massimo il peso della sua struttura. La pelle del complesso, sarà composta da strati
Interno dell'utopico edificio
intelligenti, ispirati alla pelle dello squalo che oltre ad essere autopulenti, soddisfano i requisiti di sostenibilità.
Sotto la piattaforma, trovano alloggiamento 32 idro-turbine che trasformano l’energia delle maree e delle correnti marine in energia elettrica.
Questo progetto segna inoltre l’inizio di una nuova era per i dirigibili ibridi, può essere costruito e quindi utilizzato per missioni umanitarie, operazioni di soccorso, trasporto aereo, eco turismo, hotel e sorveglianza delle acque territoriali.

#STEP 18- INNOVAZIONE NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

"Per quanto mi riguarda io non temo gli abusi dovuti a malvagi interessi di potere: temo invece coloro che amano l'umanità, e che sognano un grandioso miglioramento della specie". 
Con queste parole il pensatore tedesco Hans Jonas mette a fuoco,
Hans Jonas
con grande lucidità, i pericoli maggiori che sta correndo l'essere umano in questi tempi di veloce
progresso tecno-scientifico. Il suo libro, tradotto in Italia, "Frontiere della vita, frontiere della tecnica" aiuta a comprendere i problemi che viviamo non solo in una prospettiva filosofica, ma anche con uno sguardo storico che ci permette di cogliere la profondità del cambiamento che la cultura umana ha vissuto nel rapporto con la scienza e la tecnica.
Una vera e propria rivoluzione, cominciata con Copernico, continuata con Galileo e completata con Newton, i quali, spiegando il funzionamento della natura, hanno eliminato ogni idea che a esso sovrintenda un volere morale: "Nella natura non esistono bene o male"
Da questo deriva l'atteggiamento umano attuale: "Se la natura non ha valori, allora permette tutto"; e ancora: l'uomo è "unico soggetto e unica volontà". Ecco perché oggi il problema non sta nell'affrontare il valore etico di una o dell'altra innovazione, di una o dell'altra possibilità di intervento tecno-scientifico
Nessuna etica dei periodi storici che ci hanno preceduto, infatti, doveva tenere conto della condizione globale della vita umana e del lontano futuro, addirittura della sopravvivenza della specie. È una condizione che va quindi affrontata in questi termini più vasti, elaborando una nuova concezione dei diritti e dei doveri.
Jonas propone un'etica della responsabilità caratterizzata in senso deontologico e dotata di
Paolo Becchi
validità universale, come spiega bene
Paolo Becchi nella sua biografia intellettuale del filosofo. 
Un'etica nemica di quelle etiche che valutano sulla base degll'utilità che gli interventi tecno-scientifici possono realizzare, ma favorevole invece a valutare le nuove pratiche in base alla loro compatibilità con la continuazione di una vita umanamente accettabile su questa terra, fondata su principi universalmente vincolanti. 

Il pensiero di Jonas, quindi, profondo e acuto per quanto riguarda la rivoluzione che stiamo vivendo, è di grande aiuto al pensiero bioetico cattolico per trovare fondamenti comuni a un pensiero laico libero. Libero dai condizionamenti che nascono e si diffondono in un clima di utopia tecno-scientifica che illude gli esseri umani di potersi liberare dalla sofferenza, e persino, magari, dalla morte.
Fonti: libro "Frontiere della vita, frontiere della tecnica" di Hans Jonas
          libro "Hans Jonas. Un profilo" di Paolo Becchi

domenica 17 maggio 2020

#STEP 17- UN ABBECEDARIO PER "INNOVAZIONE"

A- App
B- Big Data
C- Cambiamento
D- Drone
E- Energia
F- Fabbrica
G- Gestione
H- Hacker
I- Introduzione
L- Logistica
M- Marketing
N- Nanotecnologie
O- Organizzazione
P- Progetti
Q- Quote 
R- Rivoluzione
S- Spin-Off
T- Tradizione
U- Urbs
V- Verde
Z- Zootecnia

venerdì 15 maggio 2020

#STEP 16- PROTAGONISTA DELL'INNOVAZIONE




Federico Morello è responsabile regionale dell’Associazione Anti Digital Divide, presidente e fondatore della neonata Associazione PaneDigitale. Nell'Aprile 2010 realizza un progetto per l’arrivo della Banda Larga nel suo Comune di Residenza (Sequals - PN) mediante
Federico Morello
l’impiego di tecnologie wireless
,
riuscendo nell’obiettivo in partnership con la Pubblica Amministrazione e il provider NGI. Pochi mesi più tardi fonda il movimento FriuliADD per l’abbattimento del Digital Divide e la promozione della Cultura Digitale. Esporta il progetto utilizzato a Sequals creando un modello territoriale applicabile su scala regionale che coinvolge gruppi di cittadini sensibili a tali problematiche nonché Imprese del territorio.
Ottiene l’attenzione dei media locali e di importanti riviste nazionali come Panorama Economy Wired Italia che lo cita come testimonial dell’Innovazione Italiana insieme a Rita Levi-Montalcini all’inaugurazione della mostra “Stazione Futuro” per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

"Sono un appassionato di Internet e nuove tecnologie da sempre: fin da piccolo ho sfruttato la rete e le opportunità che offre per i motivi più disparati (dall'informazione alla vendita online). Abitare in un luogo non raggiunto dalla banda larga e dover aspettare tempi interminabili per svolgere qualsiasi azione online quindi mi lasciava con l'amaro in bocca, alimentando in me la voglia di cambiare la situazione quasi fosse un'ingiustizia personale. Dopo aver contattato l’amministrazione comunale e regionale per avere delucidazioni sui tempi di copertura del territorio, ho iniziato autonomamente a contattare tutti i provider TLC illustrando le opportunità offerte dal territorio e i disagi a cui dovevano far fronte cittadini e zone industriali. Una volta ricevute le risposte dalle aziende ho ricontattato il Comune proponendo alcune idee di copertura alternative alle ADSL su rame tradizionali. Dopo un bel po' di lettere e un cambio di amministrazione sono riuscito a conquistare la fiducia di Sindaco e Giunta e in pochi mesi, collaborando con tutte le personalità coinvolte (offrendo consulenza tecnica e territoriale), siamo riusciti a coprire il comune e i territori limitrofi con una copertura Hiperlan Wireless. Inoltre, dopo aver accettato il ruolo di responsabile dell'Associazione Anti Divide insieme ad altri ragazzi friulani, ho deciso di esportare l'esperienza maturata a Lestans di Sequals in tutta la regione creando FriuliADD.

Il mio gruppo è costituito da ragazzi che come me vogliono cambiare lo stato attuale dell'informatizzazione regionale e/o sono nella stessa situazione in cui mi trovavo. Inoltre, visto il successo ottenuto e i contatti raccolti in un anno di attività abbiamo deciso di strutturarci come associazione autonoma operante su tutto il Nordest continuando a portare avanti i nostri progetti di copertura e alfabetizzazione informatica.
Per il mio futuro ho le idee un po' confuse sul futuro ma di certo il percorso che sto affrontando mi ha dato molte possibilità di apprendimento e crescita indirizzandomi verso un settore specifico. Più che di informatica a livello tecnico però mi occupo di impatto sociale dell'informatica, di innovazione, voglia e possibilità di cambiare lo status attuale usando la rete. Pur non avendo le idee chiare quindi non escludo di poter fondare una startup o continuare su questa strada qualora avessi qualche idea veramente innovativa"

#STEP 25- SINTESI FINALE

Ed ecco che arrivata alla conclusione del corso, mi ritrovo a scrivere uno degli ultimi post del mio blog dedicato all’INNOVAZIONE. Ho cerc...