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Giacomo Leopardi |
Leopardi infatti considera la storia umana non come progresso, ma come una decadenza causata dalla ragione. Quindi a maggior conoscenza corrisponde maggiore infelicità poiché la ragione ha ucciso le illusioni che nell’antichità davano un senso e valore alla vita, ora invece non vi è alcuna possibilità di sfuggire al dolore e alla noia.
Leopardi afferma infatti che bisogna recuperare lo stato primitivo per poter tornare a contatto con la natura e far tornare le illusioni a proteggere l’uomo dalla verità.
Giunge alla conclusione che l’infelicità è universale ed accomuna l’uomo, senza limiti di spazio e tempo. Questo lo porta anche a considerare che l’universo non sia un luogo ospitale per l’uomo, che aspira alla serenità e al governo della ragione, poiché qui predomina il dolore e l’irrazionalità .
Fonti: Libro di testo "il cuore della letteratura" a cura di Carnero e Iannaccone
http://www.leopardi.it/zibaldone8.php
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