martedì 14 aprile 2020

#STEP 09- INNOVAZIONE IN ARTI FIGURATIVE

L'invenzione della fotografia costituisce la realizzazione di un sogno antico che, a vario titolo, era stato invano perseguito dagli artisti di tutti i tempi. A ben vedere, infatti, la fotografia altro non è che una forma di restituzione prospettica automatica.
Le prime ricerche su questa nuova tecnica incominciano già sul finire del XVIII secolo, quando il progresso scientifico consente la messa a punto delle prime camere ottiche. Il modello più semplice di camera ottica, infatti, consisteva  in una piccola cassa di legno di dimensioni non superiori a quelle si una scatola da scarpe. Non diversamente da una moderna macchina fotografica, tale camera era frontalmente dotata di un sistema mobile di lenti (obiettivo) che, una volta puntato sul soggetto, lo rifletteva su uno specchio interno inclinato di 45 gradi che a sua volta riproiettava il soggetto capovolto su un vetro smerigliato. Ponendo un foglio di carta sottile sul vetro, coprendosi con un panno nero per attenuare il riverbero della luce esterna, era possibile ricalcare per trasparenza l'immagine prospettica del soggetto prescelto, ricavandone una rappresentazione di grandissima precisione. Il principale limite della camera ottica, comunque, risiedeva nel fatto che necessitava pur sempre dell'intervento manuale. 

Nei primi decenni dell'Ottocento, invece, il progresso della chimica permette lo sviluppo di nuovi studi sulla sensibilità alla luce di determinati materiali che, se opportunamente esposti e trattati, si dimostrano in grado di registrare qualsiasi variazione di luminosità. E poiché ogni immagine proiettata sul vetro smerigliato della camera ottica altro non è che un fascio luminoso, sostituendo al vetro una lastra spalmata di qualche sostanza chimica sensibile alla luce, si poteva ottenere che la luce stessa si imprimesse sulla lastra sensibile lasciando permanentemente l'impronta dell'immagine proiettata dall'obiettivo.

"Veduta dalla finestra a Le Gras" 1827- Joseph Nicephone Niépce

La prima ripresa fotografica vera e propria viene realizzata nel 1827 dal francese Joseph Nicéphone Niépce, che mise  a punto anche il relativo apparecchio. Si trattava di una camera ottica che al posto del vetro smerigliato aveva una lastra di péltro di 20,3x25,4 centimetri, resa sensibile alla luce grazie ad un particolare composto chimico a base di bitume di cui era cosparsa. L afotografia, la cui esposizione richiese ben otto ore, è nota come Veduta dalla finestra a Le Gras e rappresenta in panorama visibile dal laboratorio dello stesso Niépce. La qualità dell'immagine è comunque molto bassa, così come la nitidezza dei contorni e la precisione della messa a fuoco. Si tratta però della documentazione del primo esempio di ripresa diretta dal vero senza alcun intervento umano e la cosa, già di per sé, costituì una vera e propria innovazione. 


Fonti: Libro "Il Cricco di Teodoro"  a cura di Giorgio Cricco e Francesco Paolo di Teodoro 

https://mevsphotography.com/un-po-di-storia/prima-fotografia.php
http://blog.michelecantarelli.com/vista-dalla-finestra-a-le-gras/ https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_fotografia


Nessun commento:

Posta un commento

#STEP 25- SINTESI FINALE

Ed ecco che arrivata alla conclusione del corso, mi ritrovo a scrivere uno degli ultimi post del mio blog dedicato all’INNOVAZIONE. Ho cerc...